Al via il progetto Tankage, il primo studio scientifico comparativo sugli effetti dell’utilizzo di fertilizzanti agro-ecologici sul miglioramento sia dei suoli sia dei prodotti agricoli a tutela del consumatore e dell’ambiente. In che modo i fertilizzanti agro-ecologici, biologici ed organo-minerali, dunque fertilizzanti di origine naturale, possono migliorare l’ambiente, la quantità e qualità delle produzioni agricole e la salute del consumatore? Sono le domande cui, alla fine del biennio di sperimentazione, intende rispondere il progetto Tankage, promosso dal Centro Regionale di Competenza in Biotecnologie Industriali BioTekNet S.C.p.A in collaborazione con Dipartimento di Agraria dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, Dipartimento di Medicina Sperimentale dell’Università degli Studi della Campania L. Vanvitelli, la Fondazione Idis Città della Scienza e le aziende F.lli Napolitano C.e G. Soc. agr. Snc,; Soc. Agr. Masseria dello Sbirro sas; Soc. Agr. Montemarano Maria Grazia e BIOS srl. Obiettivo del progetto è la verifica del mantenimento e miglioramento della fertilità chimica e microbiologica del suolo e della riduzione dell’impatto ambientale dovuto all’uso dei concimi chimici, senza rinunciare ad elevati standard produttivi sia in termini quantitativi sia qualitativi e di salubrità dei prodotti, strettamente connessa alla tutela della salute dei consumatori. L’idea progetto è scaturita infatti dall’esigenza manifestata dal settore agricolo di arginare le problematiche collegate all’inquinamento delle acque e del suolo, in particolare quelle derivanti dall’utilizzo dei concimi azotati e dal conseguente accumulo dei nitrati. Attraverso il processo di studio e lavoro in cui si articola, il progetto Tankage mette in campo, in maniera innovativa e concreta, una catena in grado di unire il mondo della ricerca scientifica, il mondo dei servizi all’agricoltura e quello delle imprese agricole. Il risultato finale del progetto sarà dunque un modello innovativo da utilizzare come metodo di trasmissione all’intero mondo agricolo di una produzione vegetale che punta all’incremento della qualità del prodotto, al miglioramento dell’ambiente e del suolo, mantenendo il più possibile bassi e costanti i costi di produzione. Le attività sono incentrate su alcune specie tipiche dell’agricoltura campana, quali il pomodorino del piennolo, il grano e il cipollotto nocerino, su cui saranno validati 3 sistemi di concimazione, la cui efficacia sarà accertata attraverso la valutazione delle rese, della qualità/salubrità dei prodotti, ma anche attraverso il monitoraggio del contenuto di azoto e la fertilità microbiologica del terreno. I risultati agronomici (quantità e qualità dei prodotti) ed ecologici (salvaguardia dell’ambiente e della salute dei consumatori) avranno ampia trasferibilità su scala regionale e non, grazie alla scelta di colture target ad ampissimo impatto. Il Progetto TANKAGE rappresenta dunque un importante passo avanti verso l’agricoltura sostenibile, in cui la sinergia tra ricerca scientifica, servizi all’agricoltura e impresa diventa un modello concreto e replicabile. ‘Si tratta di un primo concreto modello di connessione reale tra mondo della ricerca e mondo dell’impresa agricola; cui guardiamo con grande ottimismo per la possibilità di generare un impatto positivo a breve e lungo termine sull’intero settore’ ha dichiarato il Prof. Mauro Mori, del Dipartimento di Agraria dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, responsabile scientifico del progetto. ‘In un tempo in cui si sta dedicando sempre più attenzione alle questioni legate all’ambiente e alla sostenibilità, Città della Scienza, da sempre impegnata in progetti scientifici e divulgativi su queste tematiche, collabora oggi con l’Università Federico II anche sul versante della sostenibilità delle produzioni agricole, sempre con l’obiettivo di contribuire, attraverso divulgazione, ricerca e innovazione ad un mondo sempre più sostenibile per questa e le future generazioni’ afferma il Presidente di Città della Scienza Riccardo Villari.